DIARIO DELLA LA MIA QUARANTENA LOMBARDA 2020 - i secondi 10 giorni

I PRIMI 10 GIORNI


18 marzo - GIORNO 11

E dopo questa piaga, fra tre settimane dovremmo uscire dall'Egitto? Ma se non possiamo neanche uscire di casa!
Facciamo un calcolo: chi cova il covid lo manifesta dopo 2 / 10 giorni dal contagio. Dopo quattordici giorni di quarantena è considerato fuori rischio.
Se questa è la presunzione, dedurrei che in media la maggior parte si manifesti dopo una settimana dal contagio.
Invece siamo all'undicesimo giorno dei provvedimenti di sanità in Lombardia, una settimana dall'estensione a tutta Italia, ma il ritmo dei contagi nella penisola è ancora in aumento (seppure meglio in Lombardia).
Saranno sbagliati i presupposti? Sono troppo incoscienti gli italiani? Sfiga nera?
Risolvete voi il problema, io sono troppo occupato a preparare il primo webinar di cultura digitale, al quale mancano pochi giorni (affrettatevi ad iscrivervi - veramente non c'è molto da preparare, visto che per ora prevedo un'ora di seminario, ma Rachele mi ha chiesto un corso intensivo di quattro ore al giorno ;-).


19 marzo - GIORNO 12

"Superata la soglia psicologica dei 5000 contagi registrati al giorno" si dice in questi casi.
Sono io che non riesco a superare la soglia psicologica! Pochi giorni fa mi chiedevo solo quali sarebbero le prossime sorti progressive legate all'intelligenza artificiale e ai big data; quali vittorie (sia pure di Pirro) avremmo celebrato contro il cambiamento climatico... Adesso mi chiedo quanto tempo ci vorrà poi, a crisi superata, a smaltire gli arretrati. Quanti anni di penuria e sovrattasse dovremo subire poi, visti i costi dell'epidemia.
E anche alla mia adorata Greta Tunberg dovremo far fare anticamera: mancando schei, come si farà a combattere l'inquinamento?.. Peccato che proprio smog e polveri sottili favoriscono la diffusione del virus, si scopre adesso!
Dialogo con una giovane amica:
- Hai ancora il covid o stai meglio?
- Sto meglio, oggi sono uscita in bicicletta
- Uscita? Ma chi è stato malato deve restare a casa!
- No, non sono in quarantena
- Ma chi te l'ha detto?
- L'Asl e il numero verde. Mi hanno detto solo di non uscire finché avevo la febbre.



20 marzo - GIORNO 13
Un pezzo di tessuto non tessuto, quadruplicato e poi ripetutamente piegato a fisarmonica; due elastici; qualche punto di pinzatrice, ed è fatta.

Ho capito: con il mio ingenuo ottimismo non ne azzecco una; va tutto male.
"Se ci fosse una guerra prenderei una pistola e mi difenderei. Ma così non lo sopporto" mi dice Piercarlo. Lui ha fatto rifornimenti di scatolame, tipo dosi militari, così non esce neanche per fare la spesa.
Nelle sue bagatelle filosofiche (Note di un pessimista minore nei giorni della pandemia) fa capire che nel bene e nel male ha ragione Schopenhauer.
A me viene in mente Camus!



21 marzo - GIORNO 14

Covid? Pipistrelli? Batman? Ecco il commento di Piercarlo:
"Batman forever". Nel cosiddetto “mito di origine” di quel grande psicotico (soprattutto in certe versioni di fine anni Ottanta) di Batman, molto più dell’assassinio dei genitori, la “scena primaria” del trauma è la perturbante esperienza nella grotta dei pipistrelli. Ovvero in uno dei luoghi a più alto tasso di virulenza e trasmissibilità di un virus per “salto di specie” di "huius mundus". Come tutti i "fan" sanno benissimo, se Batman "als" eroe non era dotato di super-poteri, lo era come minimo di un formidabile sistema immunitario. (Pc N 20.3.2020).
Quanto a me, ho serbato tanto vivo nel cuore il mito di Batman da quando ero ragazzino, che al finale del primo film della serie quasi piangevo di commozione.
Niente. Non serve a niente. Aveva ragione Boris Johnson. Tanto vale che crepino tutti. I provvedimenti non servono a niente, i numeri parlano chiaro. Stasera mi farò un bel giro. Andrò... Sui navigli. A bere una birra. Veramente non l'ho mai fatto, ma sento il bisogno di stare un po' con la gente.... Già, ma i navigli sono deserti. Va be' ma ci sarà un posto... Via da questo paese schifoso...
Già, ma oramai è come qui dappertutto... Ah, ci sono, ecco l'unico posto dove scappare!
Wuhan!



22 marzo - GIORNO 15

Anniversario delle Cinque Giornate di Milano, le bandiere garriscono più che mai!
Sì, è il 22 marzo, ma è anche domenica, e la domenica tende sempre a mettermi angoscia. Ieri sera ho chiesto al mio amico di Carpi se l'attuale periodo sia brutto come quello del terremoto. "Adesso è peggio. Col terremoto bisognava scappare da casa, ma trovavi vicini e amici. Adesso invece ci resta solo la casa. Comunque vado ancora a lavorare"
"Ma non potresti lavorare col computer da casa?"
"Mah, sì, si potrebbe organizzare..."
Nel confronto col terremoto forse esagerano nel dire che adesso è "cento volte peggio"; spero comunque che riesca a organizzarsi per rimanere a casa!
Telefonata di Peter da Brooklyn: c'è quasi la legge marziale. Per fortuna ha una casa grande, e il lavoro non gli manca (finché i clienti possono portargli i loro hard disk). E il mio amico Walter, qui a Milano, lavora da casa da un mese.
Sondaggio: la musica migliore per ballare ogni giorno in casa in tempi di Coronavirus? Oltre a Beth Ditto, oggi Rolling Stones e "Blue Suede Shoes" (per fortuna il mio amico Piraz, disk-jockey, mi aveva mandato un po' di pezzi vintage in occasione del Capodanno 2018).
"A che pro guardare ogni giorno le statistiche dell'epidemia in attesa del picco? - mi telefona Giovanna da Parigi - E' come sorvegliare la pentola in attesa che bolla." E magari ha ragione anche lei. Riesco a vietarmi di controllare la fine che hanno fatto i miei fondi di investimento, ma non l'andamento del morbo.
A proposito di Parigi: dicono che al mercato all'ingrosso di Rungis, il più grande d'Europa, sia in crisi. Una mossa dei prussiani per affamare la capitale? Corsa alle patate.



23 marzo - GIORNO 16

Lo sentite questo vento gelido? Sapete da dove proviene? Guardando le mappe meteo personalmente non ho avuto dubbi: da Stalingrado!
Sì, dalla località che segnò la svolta della seconda guerra mondiale. E oggi è la svolta nella guerra contro il virus! Finalmente il nemico comincia ad arretrare.
Per festeggiare ho tenuto il mio webinar di Cultura Digitale. E' il primo a Milano, il primo in Italia, il primo...
Due anni fa a Parigi avevo parlato per 1 ore e 20. Oggi in un'ora ho svolto alcuni argomenti, ma per dire quello che vorrei dire mi ci vorrebbero almeno tre ore. Una dozzina di auditori in tutto; ho appreso con piacevole stupore di aver suscitato in alcuni più interesse di quanto sperassi. Adesso capiremo chi è interessato a una continuazione. Le iscrizioni sono aperte.



25 marzo - GIORNO 18

R.A.S., "Rien à signaler". Con questa sigla una spia in Africa del nord al soldo dei francesi liquidava spesso il proprio rapporto mensile, e intascava il meritato stipendio.
Con lo stesso spirito ho saltato il giorno 17, che peraltro più o meno conferma il raggiungimento di un picco... Finora.
Come interpretare e vivere la grande pandemia del Covid-19? Federico Pistono, esperto di tecnologia e di sviluppo, apparentemente molto giovane ma certamente molto bene informato e molto saggio, propone una grande sfida che potrebbe segnare una svolta nella storia, riassunta nello slogan "Il coronavirus è una tragedia ma può salvare l'umanità".
Non mi sento di scartare questa speranza, non voglio fare del buonismo, ma mi sembra una sfida non infondata.
Io invece devo affrontare la sfida di un programma per montare un filmetto da mandare in YouTube per descrivere il mio webinar, il quale proseguirà domani.



26 marzo - GIORNO 19

In testa ad alcune mie home page ho messo le bandiere italiana, cinese, cubana e ONU con la scritta "Grazie".
Giro di telefonate a zie varie, che magari si affrettano a rassicurarmi "sto benissimo".
Nel pomeriggio, seconda puntata del webinar. Gli amici sembrano divertirsi e interessarsi. Parlare di tutti quegli argomenti di mia competenza mi diverte e mi dà una grande carica. Gran voglia di fare il discorso completo.
In serata, telefonata della mia amica medico di famiglia, intervistata in questi giorni da La7, SkyTV etc.
Mi raccomanda di non uscire: non originale, ma accorato e purtroppo molto informato. Dice che le regioni, prese dal panico, emettono ordinanze su ordinanze tra le quali è assai difficile districarsi.
Il suo timore: che l'epidemia stia per scoppiare su Milano. Il covid lei probabilmente lo ha passato; le chiedo se si ritenga immune. Lo spera, ma non ne è sicura. La lascio assicurandole che continuerò a pensare a lei.
E se fra un mese saremo ancora qui? Il 25 aprile dovrò trovare il modo di scrivere ORA E SEMPRE RESISTENZA.



27 marzo - GIORNO 20

Noto con sollievo che con gli amici in Whatsapp è ripreso il tormentone dei messaggi da cazzeggio.
Quasi temevo che la depressione li avesse messi a tacere!
Dunque... a martedì mancano ancora tre giorni. Tre giorni di tempo per escogitare una soluzione per esporre la mia piccola bandiera nazionale a mezz'asta, in segno di lutto nazionale.



continuazione


MICAEL ZELLER