DIARIO DELLA LA MIA ULTRAQUARANTENA LOMBARDA 2020

I PRIMI 10 GIORNI

I SECONDI 10 GIORNI

I TERZI 10 GIORNI

I QUARTI 10 GIORNI

I QUINTI 10 GIORNI



27 aprile - GIORNO 51
Va be', il dado è tratto, domani seconda serie di webinar e chi ci sarà ci sarà.
Ieri sera apprendo che il mio compagno di liceo Cecco ha mandato il figlio all' ha-Shomèr Atzaìr. La madre è di origine giudeo-ungherese. Che mafia ungherese stiamo creando in questo gruppo di ex-alunni! Roba da ragazzi della via Paal.

29 aprile - GIORNO 53
Ah, che turbine di video-conferenze! Domani corso HTML, e poi amici di Mario Tedeschi (quest'anno non può radunare una folla di invitati e no a cantare l'Internazionale allo scoccare del primo maggio). Dopodomani Cultura Digitale.
I compagni del liceo non cessano di stupirmi. Spesso mi fanno proprio ridere. Inventano belle canzoni.
Uno ha persino tirato fuori che anche il nostro compagno Buda, morto da diversi anni, fosse di origine ungherese e perché no ebraica.
A letto di solito leggo qualche pagina di Montauk di Max Frisch. Forse comincio a capirlo... filtra meravigliosamente la propria vita... Scopro ora che scrisse Homo Faber: Ein Bericht nel 1957, e Montauk. Eine Erzählung nel 1975. (Traduzione di Bruna Bianchi, con cui conversai a Fiuggi).
Sembra che Frisch abbia fatto apposta a fare tutto al contrario: nel 57 scrive una storia inventata e la chiama Resoconto, nel 75 scrive la storia autobiografica e la chiama Racconto. Non posso fare a meno di notarlo perché Homo Faber costituì e continua a costituire un mito per me. Per me, che leggo il secondo libro tanti anni più tardi, è come se l'autore si fosse deciso a raccontare la propria storia vera così come la sente.
Non so perché l'ha fatto, ma la mia sensazione va al di là: in Homo Faber io ho sempre sentito la vita vera, quella che mi sono sempre sentito sfuggire, che avevo sempre creduto di non aver vissuto...
E forse ho sempre percepito giusto: in fondo anche Max Frisch è sempre stato affascinato dalla vita NON vissuta, la vita di un altro personaggio.
Stasera ho solo aperto un caso. Mi fa rabbia che la radio aveva passato un suo racconto, Biografia. Un gioco scenico sceneggiato come radiodramma (mentre Frisch aveva sì scritto per la radio, ma non quello, se ho capito bene), però nel sito Rai non c'è. Ricordo quel protagonista alle prese con un registratore, il quale gli dava la possibilità di cambiare il suo passato - ma solo entro certi limiti...

2 maggio - GIORNO 56
La nuova serie Cultura Digitale mi sembra partita molto bene. Bisogna che mi ricordi di chiedere ai nuovi come sono arrivati a me.
Ieri sera su Rai 5 documentario su Mies van der Rohe, affascinante, credo di averlo già visto. Negli stacchi tra un capitolo e l'altro si sentiva uno stacchetto di musica elettronica fatto di risonanze. Mi faceva bene. Non è un fatto estetico, mi sembra un massaggio dentro le orecchie. Stamattina ho chiesto a Giovanna come si chiamano quei contenitori sonori... Insomma sono le campane tibetane.
Non ho campane tibetane ma le ho ascolatate da Youtube. Sì, mi entrano... mi sembra che mi facciano bene.
Di certo non hanno un effetto miracoloso contro gli acufeni (almeno finora).
Intanto continuano i tormentoni di gag che si diffondono ogni giorno viralmente.
Ricorderemo questo periodo come periodo di cazzeggio forsennato, o le spiritosate via Whatsapp costituiranno la nostra vita futura?

3 maggio - GIORNO 57
Ho studiato meglio i video che spiegano l'entanglement quantico. Mi confermo scettico e terrapiattista. Le spiegazioni per cui dovrebbe esserci questo entanglement non sono affatto convincenti.
Dunque: prendo un fante di cuori e un fante di picche; li metto in due buste nere e mescolo le buste. Dò una delle due buste a caso a qualcuno che prende un aereo e parte... 24 ore dopo gli telefono e gli chiedo di aprire la sua busta. "E' un fante di picche" mi dice "Aspetta che guardo la mia... Fantastico, un fante di cuori! Quindi nel momento in cui HAI GUARDATO LA TUA CARTA, la mia è diventata un fante di cuori!".
Stupefacente, vero? E a velocità superiore a quella della luce! Se penso che sprecano milioni per fare ricerche su questa sciocchezza, i cinesi hanno fatto persino un esperimento tramite un satellite. Bastava che lo chiedessero a me!
Dubbio: domani comincia la Fase 2. Devo concludere questo diario o devo continuarlo? Forse continuarlo: un giorno lo rileggerò.

4 maggio - GIORNO 58
Ecco che cosa scrive un compagno del liceo... Nonostante l’ora voglio condividere una sensazione ( che è poi una immagine) che ho da quando ci siamo ritrovati e che aumenta sempre! È come se da un tronco comune si dipartissero molti rami ( alcuni più grandi e fronzuti, altri meno possenti ma altrettanto carichi di foglie) e, proprio come in un albero vero questi rami si dividono ancora e ancora...ma sempre mantenendo stretto il rapporto con il tronco comune. Siamo partiti insieme, alcuni hanno vissuto esperienze comuni o hanno interessi comuni... ognuno ha compiuto il suo autonomo percorso arricchendosi di cose, cultura, sensazioni diverse, belle, meno belle, E oggi le riporta agli altri... in qualche modo chiudendo il cerchio e tornando alla base! Espresso veramente male ma spero che capiate x empatia. Tornando alla base “carico”.
L’immagine è quella di un grande albero carico di cose!! Non solo ricordi comuni ma cose nuove che ognuno di noi ha trovato e oggi ha, un po’ anche per gli altri.

Insomma, come già osservato, succede coi compagni del liceo Cremona un po' come con i compagni eupilini.
Non solo, ma tramite loro (la segnalazione viene da Solly Camagi in Israele) ho sentito Chega de Saudade nell'interpretazione di Eliane Elias. Pianista bravissima, con anche una voce molto incisiva.

5 maggio - GIORNO 59
Mi sento appesantito.
(Leggi: non oso pesarmi)
Oggi, prima pizza. Buona! I cinesi qui sotto sono ben organizzati, anzi mi hanno regalato una lattina di coca-cola e un mascherina.
Prima o poi si potrà cominciare a pensare a dove andare, quando ci sarà il via libera. Questo pensiero comincia già ad agitarmi. Prenotare le vacanze è sempre uno stress, e questo confinamento, anche se sgradevole, ha tra i suoi pregi quello di deresponsabilizzare un po'. Non posso far niente, non faccio niente, senza sensi di colpa. La fine inquieta.
Non si capisce né quando, né dove, né come si potrà viaggiare, né se si potrà convivere in vacanza, ma finché non lo so sono quasi più tranquillo.
In tutto questo non si capisce perché il ciclista qui di fronte non riapre: ho una gomma a terra!

7 maggio - GIORNO 61
Aspetto in strada paziente che esca l'ultimo paziente, poi entro e mi viene ad aprire completamente bardata, con palandrana impermeabile, sovrascarpe di plastica, cuffia e doppia mascherina.
Passa le giornate così, poi la sera tiene una video-riunione con una cinquantina di medici. Credo che dormirebbe volentieri ventiquattr'ore di fila.
Sono da lei solo per un lavoretto, lavoretto per il quale tiro fuori un armamentario che non maneggiavo da tempo: Linux, copie forensi, hash...
Complicato, per chi è oramai abituato alla comodità della gui e del Windows. Però ha il suo fascino. Io sono più bravo ad arrangiarmi che al rigore e la completezza del lavoro scientifico, ma anche la relazione da Consulente Tecnico dà le sue soddisfazioni.
Avrò week-end occupato.

10 maggio - GIORNO 64
Dalla mia cliente medico ho appreso che le pratiche mediche con telecontrollo hanno improvvisamente subìto una fortissima accelerazione. I pazienti cronici che venivano controllati in vicinanza sono ora collegati con apparecchi capaci di dare l'allarme a distanza.
Immaginavo che il mio libretto sul digitale avrebbe subìto qualche aggiornamento, ma non novità così significative: lavoro a distanza, scuola a distanza e controlli medici a distanza.
Ieri uscita sabbatica nel quartiere. Guardando i comportamenti di certi passanti, si dovrebbero accumulare provviste di alimenti e chinino in vista del prossimo scoppio di epidemia.
Video-chat con i compagni del liceo: apprendo che, ai tempi dell'esposizione universale di Milano, si parlò della possibilità di un'esposizione diffusa, in diverse cascine e anche in città.
Non lo sapevo, ma quella dell'esposizione diffusa era un'idea alla quale avevo pensato: il Fuori Salone negli ultimi anni era stato un successo, e non ho mai sentito parlare di manifestazioni equivalenti altrove. Secondo i miei compagni Milano si presta ottimamente alle esposizioni diffuse: non troppo grande, ricca di quartieri dotati di vivo tessuto commerciale.
Pregusto i giri in bicicletta a visitare le mostre del Fuori Salone... Forse, nel futuro... "Niente sarà più come prima del covid" dice qualcuno... "Si diceva anche che niente sarebbe più stato come prima delle Torri Gemelle" ribatte qualcun altro.

17 maggio - GIORNO 71
Quante malinconie! Domani ufficialmente fase 2... Sarà anche la seconda fase della mia vita? No, non credo.
Quante malinconie! Il mio webinar seconda edizione è finito, ma sto preparando un gran finale a effetto! Unirò i concetti di digitale, superamento della carta, esperimento cinese di entanglement via satellite, inaugurando l'era dell'entanglement telecinetico.
Quante malinconie! Domattina l'ultimo alzabandiera (o aggancia-bandiera), dopo... Ma mi sembra impossibile: DIECI SETTIMANE! Mettere le bandiere al mattino, una al Giambellino e una a corte, e toglierle alla sera, è un rito che mi mancherà.
Fase 2? Ma la gente, almeno qui intorno, è spiritualmente regredita alla fase zero, a giudicare dalla diligenza con cui tengono le mascherine, o dalla foga immessa nelle chicacchiere. Grazie a una segnalazione di Isadora ho letto e diffuso un ottimo articolo sulle modalità del contagio, e (come suggerisce il buon senso) parlando si diffondono molte più goccioline, al chiuso.
Quante malinconie: addio diario? Forse, ma qualcuno ti ha persino letto, e mi hai fatto star meglio.



COMMENTI? micael, chiocciola micael ovviamente it


MICAEL ZELLER