Odio l'estate

Questa notte dormirò solo. Eh, già, come ogni estate, stanze separate: lei nell'aria condizionata, io no perché la odio quasi quanto il caldo (l'aria condizionata).
Che caldo, ma chi ha inventato l'estate?
Come si stava meglio sei mesi fa, quando le giornate erano corte, quando c'erano i lumi di Chanuccà e i bambini giocavano con le trottole... Le trottole, con il loro asse di rotazione, che poi si mette a sua volta a roteare... L'asse disassato... Come quello della Terra...
Ah, ecco! Ora capisco perché esistono le stagioni! Fu un dio dispettoso, un bambino, che giocando durante Chanuccà con il nostro pianeta gli impresse un movimento storto, così nacque il primo solstizio d'inverno!
Che caldo, non vedo l'ora di essere al mare, in spiaggia; allora mi distenderò al sole, mi spalmerò la crema solare... Eh già, bisogna difendere la pelle dal sole, lo ripetono sempre i giornali in questa stagione.
Ma non sarebbe più semplice e salubre, invece di mettersi la protezione solare, esporsi meno? In fondo basta stare all'ombra, oppure tenersi una camicia di cotone, che fa filtrare qualche raggio e vale più di una protezione 50.
Che caldo... Eppure mi rendo conto che, col passare degli anni, pur odiando il caldo lo sopporto sempre meglio.
Ma sì, quando ci si muove e si fatica, il nostro corpo mette in moto le sue collaudate difese. E allora si soffre un po', si suda, ma ci si sente attivi, capaci di lottare, di reagire a questa jattura che è l'estate.
Allora si capisce che l'estate è un nemico che non puoi ignorare: se tenti di farlo, ti sconfigge, ti stende definivamente. L'unica difesa è attaccarlo.
Prudentemente, sfruttando le ore più favorevoli, ma attaccarlo.
Soffri, ma ti senti padrone del tuo destino, ti senti a cavallo della tigre.
La vita, è una lunga estate.

Paradossi poco ortodossi